SPOSTARSI RAPIDAMENTE, COLPIRE RAPIDAMENTENel pugilato, nel corso di una ripresa, l’atleta porta delle combinazioni di colpi in attacco o in contrattacco (FE) che sono, spesso, seguite da fasi di studio tattico o di difesa dall’attacco avversario mediante l’utilizzo delle schivate ecc; e non è raro vedere i due pugili, soprattutto alla fine di un intenso scambio di colpi, legare.Legare, gestire lo stress, difendersi e studiare l’avversario, oltre a rappresentare degli utili strumenti tattici, rappresentano anche delle fasi di recupero che seguono e precedono le interazioni oppositive con l’avversario; inoltre, alla fine di ogni ripresa, il regolamento prevede un minuto di pausa prima di proseguire,il problema principale a cui deve rispondere il pugile durante la competizione è sempre lo stesso: spostarsi rapidamente, colpire rapidamente, recuperare velocemente la posizione difensiva/offensiva (guardia). In altre parole, mentre l’atleta attacca, pensa alla difesa o, se si difende, pensa al contrattacco.
Se nella boxe bisogna reiterare azioni di forza esplosiva, è chiaro che quest’ultima è la qualità più importante. Bisogna, però, operare una distinzione: questo tipo di FE non è come quella del saltatore in alto, il quale fa solo una prestazione e poi ha un tempo di recupero di circa dieci minuti prima di eseguire un nuovo salto. Nel pugilato, occorre esprime azioni efficaci grazie all’utilizzo della FE e dei meccanismi energetici che la sostengono; occorre, inoltre, cercare di conservare nel tempo la stessa capacità. L’allenamento specifico consentirà di ripristinare i meccanismi energetici adeguati nel più breve tempo possibile. Lo scopo fondamentale dell’allenamento è quello di migliorare la capacità di resistenza alla fatica .
[LUCA RICCARDI]