“Caro papà lo sai che quasi mi mettevo a piangere dalla rabbia quando hai urlato contro l’arbitro? lo non ti avevo mai visto così arrabbiato!
Forse sarà anche vero che lui (l’arbitro) ha sbagliato, ma quante
volte io ho fatto degli errori senza che tu mi dicessi niente …. ?
Anche se ho perso “per colpa dell’arbitro”, come dici tu, mi sono divertito lo stesso. Ho ancora molte gare disputare e sono sicuro che, se non griderai più, /’arbitro sbaglierà di meno.
Papà, capisci, io voglio solo divertirmi ; ti prego, lasciamela questa gioia, non
darmi suggerimenti che mi fanno solo innervosire: “tira”, “veloce “, “buttalo giù” …
Mi hai sempre insegnato a rispettare tutti, anche l’arbitro e gli avversari e a essere
sempre educato …
E se “buttassero giù me”, quante parolacce diresti?
Scusami, papà ma non dire alla mamma a ritorno della riunione : “oggi ha vinto” o “ha perso”, dille solo che mi sono divertito tanto e basta.
Non prendertela, papà, se ti ho detto queste cose, lo sai che ti voglio tanto bene … . Ma adesso è già tardi: devo allenarmi, alla prossima volta. Ciao.”