Il pugilato, specialità sportiva anche conosciuta come “noble art”, è uno sport antichissimo di cui esistono notizie storiche già in occasione dei XXIII Giochi Olimpici antichi. Con l ‘evoluzione nel tempo è molto cambiato l’aspetto regolamentare attraverso sostanziali modifiche sulle modalità di svolgimento dei combattimenti,come ad esempio per numero di round in ogni singolo match, alla durata stessa dei round, colpi proibiti fino ad introdurre i guantoni. A seguire, l’introduzione delle “categorie di peso” con possibilità di gestire meglio la fisicità degli atleti e al fine di garantire una più equilibrata competizione agonistica mettendo a confronto pugili di
taglia simile. Una prima suddivisione nel XVIII secolo prevedeva semplicemente due categorie:
pesi massimi e pesi leggeri. L:ulteriore passo in avanti venne fatto nel secolo successivo,
quando fu introdotta una categoria intermedia tra le due precedenti: quella
dei pesi mediomassimi. Solo nel XX sec_olo il numero di categorie è aumentato
considerevolmente con gestioni diverse del livello di specializzazione, in funzione della militanza del pugile tra i dilettanti o tra i professionisti e dell’appartenenza a diverse categorie anagrafiche (schoolboys,junior, youth, eli te, ecc.).
L’obbiettivo delle rigidissime norme limitative delle categorie di peso è quello di equiparare il più possibile le caratteristiche fisiche dei pugili che fra loro si devono affrontare. Si cerca cioè di bilanciare al meglio le forze in gioco e quindi di mettere più o meno alla pari gli atleti-almeno per quanto riguarda gli elementi che caratterizzano la prestanza fisica, un modo questo per lasciare la creazione delle differenze di valore fra i diverso atleti alle capacità intellettive e caratteriali fondamentali nel pugilato . scarti di pochi chilogrammi, possono sembrare insignificanti ma il peso dell’atleta e la sua composizione corporea, risultano assolutamente determinanti per la potenza dei colpi .
La necessità dei pugili di essere ammessi in una categoria di peso che possa metterli in condizione di gareggiare con avversari potenzialmente di pari livello, induce questi atleti a ridurre notevolmente il proprio peso corporeo (PC), per sfruttare quanto più possibile il rapporto tra Peso ed Altezza con intuibili possibili vantaggi legati alla struttura ed alla dimensione corporea.
Per ognuno di questi atleti il peso corporeo è anche una condizione indispensabile ai fini dell’allenamento e della sua programmazione Tutto ciò con variazioni di categoria in relazione al valore e al somatotipo dell’atleta, alla prossimità della competizione e all’obbiettivo definito dal peso prefissato da raggiungere.
li peso corporeo diventa, associato agli obiettivi e circostanze citate condizioni di salute; rendimento nella prestazione; stato di allenamento.