La perdita di peso corporeo è un tema che riguarda crescente parte della popolazione , al di la di condizioni patologiche specifiche, la via maestra verso la meta , sia identificabile attraverso una riduzione di calorie e un aumento della attività fisica .
Chi voglia elaborare un piano di dimagrimento non solo prevedendo una restrizione , ma rispettando equilibri e composizione della propria nutrizione e una regolare attività.
l’argomento trattato sarà più specifico riguarderà gli atleti soggetti a categorie di peso e in particolare praticanti il pugilato, questi devono valutare e calibrare attentamente il rapporto peso/forza e meglio ancora il rapporto peso/potenza.
Un problema ancora più specifico è quello di “fare il peso” al momento giusto, in particolare nelle categorie più leggere nelle quali il vincolo di peso può avvantaggiare. in maggior misura rispetto ad altre situazioni chi, a parità di peso, dispone dei vantaggi di una massa muscolare superiore e/o di una statura maggiore.
l’uno e l’altro vantaggio è precario e difficile, spesso impossibile da ottimizzare.perché più muscoli pesano ma anche più centimetri pesano.
Il vero problema è costituito da forme repentine di calo peso che, se quantitativamente troppo elevato, non può che realizzarsi attraverso perdita di liquidi e squilibri metabolici che turbano la condizione fisiologica e psicologica, creando situazioni di disagio e di abbattimento che non tutti gli atleti riescono a superare positivamente: essi incappano infatti in un clima di insicurezza generato “dall’incubo del fare il peso”, attività vissuta come fase della preparazione all’agonismo sgradevole ed incerta.
Unica soluzione di questo possibile disagio una programmazione adeguata che tenga conto degli obiettivi e della valutazione conoscitiva della condizione dell’atleta.
è importante porsi obiettivi realistici da raggiungere in un periodo sufficientemente lungo .allenamento ed il regime alimentare devono diventare “stili di vita” cioè abitudini accettate con convinzione e con moderate eccezioni.
Al di fuori di queste condizioni operative tutto è possibile ma è meno efficace, più difficile, con connotazioni negative e con alte percentuali di rischio.
Avere struttura, dimensione e composizione corporea adeguata e che soddisfi il modello di prestazione, è un primo decisivo step per raggiungere i migliori livelli in fatto di qualità e di risultati.
La struttura e la dimensione corporea possono essere in effetti modificate solo di poco, mentre più facile risulta agire sulla composizione corporea apportando modifiche, sostanziali attraverso dieta alimentare esercizio fisico.
L’allenamento contro resistenze può indurre un notevole incremento della massa magra o Fat-Free Mass (FFM); una dieta alimentare corretta, associata all’esercizio fisico intenso, può portare ad una significativa riduzione del grasso corporeo o Fat Mass (FM) . Sono questi cambiamenti di notevole importanza che contribuiscono in maniera decisiva al raggiungimento di una performance sportiva ottimale.
La struttura corporea fa riferimento alla morfologia, ovvero alla forma ed alla struttura del corpo.
• mesomorfismo: struttura caratterizzata dalla maggiore o minore muscolosità;
• ectomorfismo: struttura caratterizzata dalla maggiore o minore longilinearità;
• endomorfismo: struttura caratterizzata dalla maggiore o minore adiposità
Normalmente un atleta specializzato in una determinata disciplina, mostra una certa predominanza di almeno una di queste tre componenti principali.
Nel mondo del pugilato, in particolare, i somatotipi possono essere di maggiore
mesomorfismo ed ectomorfismo con un minor riscontro dell’endomorfismo. Il somatotipo che potrebbe caratterizzare i pugili di alto livello è quello che prevede il raggiungimento di un equilibrio ottimale nello sviluppo delle proporzioni tramesomorfismo ed ectomorfismo.