L’Istruttore, deve riuscire a capire e a rendersi conto di come ci si senta quando si ha una bassa autostima in termini di immagine del proprio corpo, quando non si è in grado di eseguire bene molti esercizi fisici, quando si è lenti nell’apprendere nuove abilità motoria. Perciò l’istruttore dovrebbe fare attenzione a quali sono le sue sensazioni emotive quando si trova in situazioni di disagio. Molti potenziali pugili provano lo stesso tipo di sensazioni quando vengono sottoposti a prove da sforzo o sono coinvolti in attività fisiche. La sensibilità dell’ istruttore verso le sensazioni emotive degli aspiranti pugili fanno parte della sua attenzione e del suo interesse verso la persona allenata, è questo è un elemento importante della sua capacità di motivarla.

Il concerto di empatia possiamo riportarlo anche ad una forma di comunicazione che ha come obiettivo quello di cercare di immedesimarsi, in modo naturale, con la persona con la quale si sta instaurando un rapporto; si cerca cioè di dare un senso di comunanza tra le due o più persone coinvolte.

Questo rapporto ha il suo fondamento non tanto nella comunicazione verbale bensì in quella non verbale. sappiamo ormai da moltissimi studi che le parole vadano ad influire solo per un 7% del processo di comunicazione, mentre qualità della voce (ritmo, timbro, volume, tono, velocità) e linguaggio del corpo (posizione, postura, gesti, espressioni del volto, distanza spaziale) influiscano rispettivamente per il 38% e per il 55%.

Tornando al nostro istruttore vediamo come appunto questo dovrà far leva su quel 93% di comunicazione non verbale sia per capire i bisogni altrui, sia per creare una “relazione empatica”.