Periodizzazione dell’allenamento
L’allenamento è il processo scientifico e pedagogico che ha come obiettivo l’aumento del rendimento attraverso il miglioramento delle funzioni fisiologiche e psicologiche dell’atleta.
Come ogni processo, l’allenamento implica una continuità nel tempo.
Non si può conseguire tutto in un giorno.
Una volta elaborato un quadro d’insieme, tenuto conto anche del numero di round per la quale intendiamo preparare il programma, passeremo alla sua periodizzazione, vale a dire alla divisione e programmazione dell’allenamento.
Tale esigenza nasce dal principio che nessuno potrà sostenere il massimo impegno allenante per tutto l’anno. Giocoforza occorrerà modulare, nel corso dell’anno, periodi di carico e periodi di scarico.
Considerando questo processo come scientifico e pedagogico, bisognerà eliminare o minimizzare al massimo l’improvvisazione.
Tale periodizzazione può tener conto di fattori personali (es. giungere nel miglior stato di forma in un dato periodo dell’anno), o di implicazioni agonistiche (giungere con la migliore condizione fisica ad una competizione).
Come allenatori si deve essere convinti che se si lavora in una determinata maniera si conseguiranno determinati obiettivi.
Bisogna essere sicuri che si modelleranno le funzioni fisiologiche e psicologiche degli atleti attraverso lo stimolo e l’ottimizzazione delle capacità
condizionali, coordinative e cognitive mediante le attività di allenamento proposte. Sulla base di queste considerazioni, la periodizzazione si divide in
due momenti:
Pianificazione: è la formulazione della strategia dell’impostazione della struttura dell’allenamento riferite ad un ampio arco di tempo e ad obiettivi intermedi. Pertanto vanno definiti gli obiettivi, le priorità, le scadenze più importanti, i tempi occorrenti per le varie fasi di preparazione, i metodi e i mezzi più idonei.
Programmazione: consiste nella stesura del programma di allenamento sulla base di quanto pianificato in precedenza.
La periodizzazione si propone il raggiungimento della massima forma sportiva
e quindi il raggiungimento da parte dell’atleta di tutte le sue potenzialità fisiche
e psichiche. Va fatta subito una distinzione tra condizione fisica che è determinata dal livello delle capacità funzionali dell’organismo (apparato locomotore, cardiocircolatorio, respiratorio, ecc.) e forma sportiva , che invece è un livello momentaneo raggiungibile solo partendo da una buona condizione fisica e che potremmo definire come quello “stato in cui l’atleta riesce a sintetizzare tutte le proprie potenzialità motorie, energetiche e psicologiche e a finalizzarle per uno scopo ben preciso che è quello agonistico, rendendosi disponibile al massimo rendimento sia da un punto di vista fisico che psichico”.