LA PREPARAZIONE DEL PUGILE ALLE GARE
Essa dipende da una pluralità di fattori , per questo ogni gara deve essere preparata in modo complesso e globale , per ottenere la massima prestazione il giorno della gara , la cosa è estremamente difficile e richiede una grande esperienza , oltretutto certi fattori non sono alle nostre dipendenze .
l’allenamento orientato verso la gara: si tratta della fase nella quale si realizza la preparazione a lungo termine di tutti i presupposti della prestazione, che è diretta a migliorare la competenza agonistica dell’atleta;
• la preparazione generale alla gara:
in questa fase troviamo una preparazione accentuata, a breve termine, dei presupposti della prestazione e lo sviluppo della tollerabilità al carico per mezzo di carichi di allenamento con struttura ciclica;
• la preparazione specifica le al la gara: tipico di questa fase è un allenamento specifico di gara che, anche dal punto di vista psichico, è molto vicino allo stress di una competizione;
• la preparazione immediata al la gara (PIG):
si tratta della fase che, attraverso speciali piani e modelli di allenamento, porta direttamente alla competizione questo obiettivo spesso non viene ottenuto,
Qui dominano due tendenze: l’atleta raggiunge il vertice del suo rendimento individuale già all’inizio della stagione di gara e poi va incontro a una diminuzione progressiva delle sue possibilità di prestazione; oppure mostra un aumento quasi continuo della prestazione, ma poi entra in forma troppo presto (il massimo della forma viene raggiuntoda quattro a sei settimane prima della gara importante) e poi incorre in un crollo delle sue prestazioni al momento della gara
Si deve mettere in rilievo che l’impostazione dell’ultima tappa della preparazione alle gare decisive fa sì che si debba considerare una tappa di allenamento “autonoma”. Cioè rappresenta un “ciclo di allenamento a se stante” che, nella linguad’uso inglese, è definita “tapering”
Con il termine tapering si intende una metodologia per la modellazione dell’allenamento che porta a raggiungere il culmine della capacità di prestazione sportiva in un preciso momento, quello della gara più importante. La fase di tapering rappresenta una tappa decisiva nellapreparazione a una gara e serve a fare in modo che l’atleta recuperi i precedenti pesanti carichi di al lenamento attraverso una relativa diminuzione del carico, però senza compromettere gliadattamenti precedenti ottenuti con essi (cfr.
Mujika et al. 1996, 251; Muijka, Padilla 2003,
1182; Hohmann 2003, 57 e segg.; EdelmannNusser,
Hohmann, Henneberg 2006, 46).
L’efficacia della fase di tapering dipende da una serie di fattori, tra loro diversi: dalla durata, dalla misura della riduzione del carico, dal tipo di questa riduzione (graduale-step taper -lineare, esponenziale), dall’impostazione precedente del carico, dall’inserimento di una ulteriore fase di carico massimo, overload-phase
(cfr. Kubukeli et al. 2002, 489; Edelmann-Nusser, Hohmann, Henneberg 2006, 50).
In generale, si può affermare che carichi più elevati prima dell’inizio della fase di tapering, realizzati nel quadro di una cosiddetta fase di carico elevato, offrono la possibilità di ottenere una maggiore capacità di prestazione, ma hanno bisogno di una notevole riduzione dell’allenamento per un periodo più lungo di tempo (cfr.Thomas, Busso 2005, 1619-1620; EdelmannNusser,Hohmann, Henneberg 2006, 50
allenamento, nella fase di tapering si riesce a ottenere un rendimento massimale solo
attraverso una forte riduzione dell’allenamento per un lungo periodo di tempo. Inoltre – secondo il grado del precedente overload – una riduzione progressiva del carico (lineare o esponenziale) si dimostra più vantaggiosa di una riduzione inattesa o improvvisa.
Inoltre, si deve notare che viene ridotto soprattutto il volume, ma non l’intensità del/’ allenamento
(dr. Shepley et al. 1992, 706; Muijka, Padilla 2003, 1182; Neary, Martin, Quinney
2003, 1875). Secondo l’allenamento precedente, la riduzione del volume di allenamento va dal 60al 90% per un periodo da quattro a ventotto giorni (dr. Mujika, Padilla 2003, 1182).
Un’abolizione completa dei carichi di allenamentoinfluisca negativamente sulla massimacapacità di prestazione dipende dal fatto chenon basta eliminare solo la fatica determinatadall’allenamento, ma si debbono sfruttare ancora gli adattamenti positivi metabolici e delle qualità contrattili della muscolatura prodotti dal-l’ allenamento ridotto, ma comunque intensivonella fase di tapering