Appare evidente che lo schema corporeo rappresenta l’insieme dei vincoli motori di cui il cervello terrà conto nell’organizzazione del movimento.
I movimenti codificati dal sistema dei neuroni mirror attraverso l’osservazione, faranno
riferimento proprio ai vincoli imposti dallo schema corporeo.
Un soggetto con una costruzione deficitaria dello schema corporeo esibirà un’esecuzione motoria meno precisa rispetto a quella di un altro che avrà potuto beneficiare di esperienze motorie più stimolanti.
La memoria è la funzione deputata alla custodia di tutto il nostro patrimonio conoscitivo.
La memoria sarebbe un pattern distribuito di attivazione che si forma nella ripetuta simultanea attivazione di neuroni interessati ad un evento. Il più diffuso criterio di classificazione della memoria si basa sulla durata della ritenzione del ricordo, e identifica tre tipi distinti di memoria: la memoria sensoriale, la memoria a breve termine e la memoria a lungo termine.
Oggi si preferisce parlare di workingmemory o memoria di lavoro, anziché di memoria a breve termine.
La memoria sensoriale si occupa di ritenere l’informazione sensoriale di un determinato analizzatore per pochi secondi, o addirittura millisecondi. Si ritiene che esistano magazzini di memoria sensoriale per ognuno dei vari sensi (avremo così una memoria uditiva, tattile, visiva, etc.)
La memoria di lavoro è in grado di ritenerel’informazione per alcune decine di secondi, infine, la memoria a lungo termine ha la capacità di mantenere i ricordi per anni. Quest’ultima è solitamente classificata in memoria dichiarativa e memoria procedurale. La prima concerne la conoscenza statica di eventi ed è ulteriormente suddivisa in memoria episodica, che riguarda le informazioni specifiche a un contesto particolare, come un momento e un luogo, e memoria semantica, che riguarda idee e affermazioni indipendenti da uno specifico episodio.
La memoria procedurale codifica l’apprendimento delle abilità motorie e cognitive.