Pugilato       una situazione si produce, raggiunge il momento favorevole all’azione (fase critica) e viene risolta o si risolve da sola.

La situazione e il comportamento motorio  determinano   gli elementi della situazione . Nella maggior parte dei manuali sull’allenamento la descrizione della situazione rimane limitata a segnali o informazioni importanti per l’azione; non è stata ancora dedicata la dovuta attenzione all’aspetto legato all’obiettivo da raggiungere

Se prendiamo in considerazione un pugile durante un match il suo scopo è confrontarsi con l’avversario Per raggiungere il proprio obiettivo, cioè la vittoria, deve necessariamente riuscire a mettere a segno più copi dell’altro .

Nel 1983 Hacker sosteneva: “poiché l’obiettivo finale dell’attività viene raggiunto attraverso una serie di azioni, il risultato di ogni singola azione è un mezzo per ottenere l’obiettivo finale e, contemporaneamente, l’obiettivo della corrispondente azione parziale”

Durante il match la situazione si modifica continuamente in funzione degli obiettivi parziali , quindi di situazioni di gara, la  tattica che permette di realizzare il controllo del  bersaglio (quale Avversario) attraverso azioni diverse perché l’opponente ha trovato le contromosse.

Il Pugile in questa seconda situazione svolge una serie di compiti che hanno un obiettivo concreto che non deve essere per forza già l’obiettivo finale.

Gli obiettivi, soprattutto in rapporto con la direzione dell’aspettativa (speranza di successo timore dell’insuccesso) e la condizione dell’umore del momento (aspetti prettamente emotivi) influenzano, in modo determinante. la regolazione dell’impulso nello svolgimento dei compiti di gara.

Perciò occorrono informazioni su: la posizione del proprio corpo in relazione all’ambiente (ring) all’avversario.

Esistono poi da considerare altre condizioni che definiscono la situazione: il regolamento, le modalità di svolgimento della gara , l’arbitro , le condizioni dell’impianto, gli spettatori … tutte caratteristiche che possono influenzare il match definite “variabili di contesto”

influenzano sempre l’agire dell’atleta a seconda di come vengono percepiti, ma soprattutto di come vengono valutati.

 

una situazione si produce, raggiunge il momento favorevole all’azione (fase critica) e viene risolta o si risolve da sola.

 

L’insegnante deve possedere una buona conoscenza del gesto globale , ma anche situazionale, quindi deve modellare sempre gli aspetti biomeccanici essenziali in riferimento all’obiettivo da raggiungere parziale e finale.

perché non sempre la tecnica del “campione del momento” è quella ideale

Partendo da questi presupposti diventa un progetto complesso per un tecnico costruire e migliorare la gestualità tecnica dei propri atleti.

 

Biblografia

Movie mentis. Comuni contaminazioni negli sport di situazione. Similitudini metodologiche e didattiche negli sport di squadra e di combattimento

Autore Davi Massimo; Risaliti Monica

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